Torna domani, martedì 17 giugno, l’appuntamento mensile di approfondimento e di riscoperta al Museo del Ciclismo Gino Bartali a Ponte a Ema organizzato sotto l’egida dell’Uisp Firenze dall’idea congiunta del Museo del Ciclismo Gino Bartali e di Marco Pasquini, giornalista storico del ciclismo. Sarà presentata al pubblico degli appassionati la figura di Primo Volpi attraverso la presenza, la testimonianza e le parole del figlio Gianni.
Una serata di riscoperta importante che abbraccia in un modo o nell’altro oltre mezzo secolo di ciclismo dedicata al corridore identificato anche come il camoscio o la leggenda della Val D’Orcia. “Primo Volpi – spiega e anticipa Marco Pasquini, che condurrà come di consueto la serata - detto ‘quarto uomo’ degli anni ’50, era all’interno del poker di figure leggendarie che comprendeva anche Bartali, Coppi e Magni. Passò nella Legnano all’inizio del 1940 assieme a Coppi, fece il Tour del 1948 con Bartali, che era dentro la leggendaria fuga nella Cuneo-Pinerolo del 1949 che tutti identificano come ‘la grande cavalcata di Coppi’. Una figura, quindi, che racconta tantissimo del ciclismo di quegli anni che arriva fino a metà degli anni 50 quando a 41 anni smette di correre e poi si congiunge con le testimonianze dirette del figlio, stimato direttore sportivo degli anni 80”.
Per l’occasione all’interno del museo sarà attivata l’aria condizionata mentre la cena verrà consumata sulla terrazza del Museo, per un evento che abbina relax e storia.
Nel corso della serata anche la presentazione dal vivo della bici Colnago con cui Tadej Pogacar ha corso nel 2023.
Il programma della serata prevede l’apertura straordinaria del museo dalle 19 ad ingresso gratuito, l’inizio del racconto dalle 19.30 per chi si è prenotato (al costo di 10 euro) e alle 21.30 la cena. Per informazioni info@ciclismo-bartali.it
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